Il mondo alla roversa o sia Le donne che comandano, libretto, Bologna, Sassi, 1756

 ATTO TERZO
 
 SCENA PRIMA
 
 Camera.
 
 RINALDINO in abito da guerriero e FERRAMONTE
 
 RINALDINO
 Al lume di ragion conosco e vedo
 delle donne gl'inganni e l'error mio.
 Voi, Ferramonte, aveste
 forza e valor bastante
1045coi vostri saggi detti
 di farmi vergognar dei tristi affetti.
 Eccomi ritornato
 uomo, qual fui, nelle primiere spoglie,
 pien d'eroici pensieri e caute voglie.
 FERRAMONTE
1050Possibile che abbiate
 tanto tempo servito a queste maghe?
 Le femmine, sian brutte o siano vaghe,
 hanno a servire a noi
 e servito che ci han ci lascian poi.
 RINALDINO
1055I vezzi e le lusinghe
 troppo han di forza sovra il nostro cuore.
 FERRAMONTE
 Questo ceto di donne traditore
 avrà finito il gioco.
 Per invidia fra lor si son sdegnate
1060e si son da sé stesse rovinate.
 
 SCENA II
 
 TULLIA e detti
 
 TULLIA
 Ahimè! Chi mi soccorre?
 RINALDINO
                                                Ah Tullia mia!
 FERRAMONTE
 (Amico, state forte). (Piano a Rinaldino)
 TULLIA
 Vogliono la mia morte.
 RINALDINO
 E chi è che vi minaccia?
 FERRAMONTE
1065(Non la mirate in faccia). (Come sopra)
 TULLIA
 Le donne invidiose,
 superbe, orgogliose,
 per il desio d'occupar sole il regno,
 ardono fra di lor d'ira e di sdegno.
 RINALDINO
1070Ah! Voi pietà mi fate.
 FERRAMONTE
 (Rinaldin, non cascate).
 TULLIA
 A voi mi raccomando;
 deh voi mi difendete.
 FERRAMONTE
 (Forti, non le credete).
 TULLIA
1075Deh non mi abbandonate.
 FERRAMONTE
 (Forti, non le badate).
 RINALDINO
 (La devo abbandonare?)
 FERRAMONTE
 (Un'altra volta vi vorrà ingannare).
 RINALDINO
 Tullia, che pretendete?
 TULLIA
1080Esser a voi soggetta,
 rinunciar del comando
 ogni ragione a voi.
 RINALDINO
                                     Che far degg'io? (A Ferramonte)
 FERRAMONTE
 (Prendetela in parola). (A Rinaldino)
 RINALDINO
 Idolo mio, venite; a questa legge
1085nuovamente v'accetto.
 TULLIA
 Amor e fedeltà io vi prometto.
 
    Fino ch'io viva vi adorerò,
 costante e fida per voi sarò;
 ed un bel regno, di me più degno,
1090nel vostro core trovar saprò.
 
    Più non m'accieca
 vano desio.
 Arder vogl'io
 di quella face
1095che m'infiammò.
 
 SCENA III
 
 RINALDINO e FERRAMONTE
 
 FERRAMONTE
 Io rido come un pazzo
 a veder queste femmine umiliate
 venir con un pochino di vergogna
 come le cagnoline di Bologna.
 RINALDINO
1100Amo Tullia e se posso
 sperar d'averla in preda,
 senza far onta al mio viril decoro,
 acquistato il mio cuore avrà un tesoro.
 FERRAMONTE
 Sì, ma badate bene
1105che poi a poco a poco
 non vi faccia la donna un brutto gioco.
 
    Le donne col cervello
 la sogliono studiar.
 Principiano bel bello
1110coi vezzi ad incantar;
 
    e quando l'uomo è preso
 e quando l'hanno acceso
 si gonfiano, s'innalzano
 e voglion comandar.
 
 SCENA IV
 
 RINALDINO solo
 
 RINALDINO
1115Il periglio passato
 cauto mi ha reso e colla donna accorta
 cieco più non sarò. Tullia peraltro
 non è delle più scaltre,
 che se tal fosse stata
1120questa spada serbata io non avrei,
 per troncare con questa i lacci miei.
 Onde amarla poss'io senza timore
 che ingannare mi voglia il di lei cuore.
 
    Ah non temete no,
1125vostro sarà l'amor;
 vel giura questo cor;
 vel dice il caro ben
 che fedeltà ha nel sen,
 che sa per voi languir.
 
1130   Ma il barbaro rigor
 deh fate, oh dei! partir,
 perché a sì gran dolor
 sarebbe, sì, morir.
 
 SCENA V
 
 AURORA e GRAZIOSINO
 
 GRAZIOSINO
 Non ne vuo' più sapere.
 AURORA
                                              Io son perduta,
1135se voi mi abbandonate.
 GRAZIOSINO
 Siete femmine tutte indiavolate.
 AURORA
 Il regno delle donne
 distruggendo si va.
 GRAZIOSINO
 Causa la vostra troppa vanità.
 AURORA
1140Ma voi mi lascierete
 al furore degli uomini in balia?
 GRAZIOSINO
 Io sono schiavo di vusignoria.
 AURORA
 Graziosino, pietà.
 GRAZIOSINO
                                   (Mi sento movere).
 AURORA
 Abbiate compassione.
 GRAZIOSINO
1145(Mi si scalda il polmone).
 AURORA
 Se volete ch'io mora, morirò.
 GRAZIOSINO
 Ah! Se voi morirete, io crepperò.
 AURORA
 Dunque...
 GRAZIOSINO
                      Dunque son vostro.
 AURORA
 Mi salverete voi?
 GRAZIOSINO
                                  Vi salverò.
 AURORA
1150E mi amerete poi?
 GRAZIOSINO
                                     Sì, io v'amerò.
 AURORA
 
    Che bel regnar contenta
 nel cuor del caro bene
 e senza amare pene
 godere e giubilar!
 
1155   Noi donne siamo nate
 per esser onorate
 ma non per comandar.
 
 SCENA VI
 
 GRAZIOSINO, poi CINTIA
 
 GRAZIOSINO
 Colui di Ferramonte
 m'ha consigliato ad essere crudele;
1160ma, se una donna poi gli andasse appresso,
 come un poltron ci cascherebbe anch'esso.
 CINTIA
 Lupi, tigri, leoni,
 gattipardi, pantere, orsi e mastini
 mi sento a divorar negl'intestini.
 GRAZIOSINO
1165Ecco qui un altro imbroglio.
 CINTIA
 Fermate, è mio quel soglio.
 Io vi voglio salir. Ma Giove irato
 mi fulmina e precipita
 e la terra mi affoga e il mar mi accoppa,
1170ahimè, mi danno un maglio sulla coppa.
 GRAZIOSINO
 Questa è pazza davvero.
 CINTIA
 Buongiorno, cavaliero.
 GRAZIOSINO
 Schiavo, padrona mia.
 CINTIA
 Andate col malan che il ciel vi dia.
 GRAZIOSINO
1175(Ha perduto il cervello).
 CINTIA
 Perfido, tu sei quello
 che vuol rapirmi il trono?
 Vattene o ti bastono.
 GRAZIOSINO
                                        Io non so nulla.
 CINTIA
 
    Il capo mi frulla,
1180la testa sen va.
 La la laranlella
 la la laranlà.
 
 GRAZIOSINO
 Quando in capo alle donne
 entran di dominar le frenesie,
1185si vedono da lor mille pazzie.
 CINTIA
 Olà, tu sei mio schiavo.
 GRAZIOSINO
                                             Sì signora.
 CINTIA
 Accostati.
 GRAZIOSINO
                     Son qui.
 CINTIA
                                       Vanne in malora.
 GRAZIOSINO
 La femmina tradir non può l'usanza
 e anche pazza mantiene la incostanza.
 CINTIA
1190Olà, suddito altero
 del mio sovrano impero,
 mi conosci, briccon, sai tu chi sono?
 Inginocchiati al trono;
 giurami fedeltà con obbedienza;
1195abbassa il capo e fammi riverenza.
 GRAZIOSINO
 Eh via che siete pazza...
 CINTIA
                                              Ah temerario,
 così parli con me!
 Giurami fedeltade a tuo dispetto
 o ch'io ti caccio questo stile in petto.
 GRAZIOSINO
1200Piano, piano, son qui, tutto farò.
 CINTIA
 Giurami fedeltà.
 GRAZIOSINO
                                  La giurerò.
 
    Giuro... signora sì.
 Ma cosa ho da giurar?
 Giuro... (che via di qui
1205procurerò d'andar).
 
    Fermate, giuro, giuro
 servirvi, obbedirvi,
 amarvi, onorarvi
 e irvi, irvi, arvi
1210con tutta fedeltà.
 
 SCENA VII
 
 CINTIA, poi GIACINTO
 
 CINTIA
 Ah ch'è un piacer soave
 della donna tener gli uomini sotto.
 Ma ohimè veggo distrutto
 questo nostro comando.
 GIACINTO
1215Viva il sesso virile;
 la schiatta femminile
 con tutti i grilli suoi
 finalmente ha da star soggetta a noi.
 CINTIA
 Giacinto.
 GIACINTO
                    Che bramate?
 CINTIA
1220Voglio che voi mi amate.
 GIACINTO
                                                Questo «voglio»
 a voi, signora, non sta bene in bocca,
 perché alle donne comandar non tocca.
 CINTIA
 Ma voi siete mio schiavo.
 GIACINTO
                                                 Schiavo io fui
 è ver della bellezza;
1225ma veggo alfin che la bellezza nostra
 è assai migliore e val più della vostra.
 CINTIA
 Dunque voi mi lasciate?
 GIACINTO
 Se l'amor mio bramate,
 pregatemi, umiliatevi;
1230abbassate l'orgoglio e inginocchiatevi.
 CINTIA
 E così vil sarò?
 GIACINTO
                              Più non sperate
 amor da me né ch'altri amar vi voglia,
 se negate d'usar questa obbedienza.
 CINTIA
 Farlo mi converrà per non star senza.
 
1235   Eccomi al vostro piede
 pietade a domandar.
 
 GIACINTO
 
    Impari chi la vede
 le donne ad umiliar.
 
 CINTIA
 
    Ma troppo vil son io.
 
 GIACINTO
 
1240Se non volete, addio.
 
 CINTIA
 
 Fermate.
 
 GIACINTO
 
                    Voglio andar.
 
 CINTIA
 
    Via, caro Giacintino. (S’inginocchia)
 Tornatemi ad amar.
 
 GIACINTO
 
    Il sesso femminino
1245si venga ad ispecchiar.
 
 CINTIA
 
    Ma questo mai non fia.
 
 GIACINTO
 
 Bondì a vusignoria.
 
 CINTIA
 
 Fermatevi.
 
 GIACINTO
 
                        Pregatemi.
 
 CINTIA
 
 Ohimè, che crudeltà!
 
 GIACINTO
 
1250Rispetto ed umiltà.
 
 CINTIA
 
    Caro il mio bambolo
 per carità.
 
 GIACINTO
 
    Mi sento movere
 tutto a pietà.
 
 A DUE
 
1255   Visetto amabile,
 siete adorabile;
 il mio cuor tenero
 vi adorerà.
 
 SCENA ULTIMA
 
 Luogo delizioso e magnifico, destinato per piacevole trattenimento delle femmine dominanti.
 
 Tutti
 
 CORO DI DONNE
 
    Pietà, pietà di noi,
1260voi siete tanti eroi,
 pietà, di noi pietà.
 
 RINALDINO
 Se cedete l'impero,
 se a noi voi vi arrendete,
 pietà nel nostro cor ritroverete.
 TULLIA
1265Tutto io cedo e m'arrendo
 e la pietà dal vostro core attendo.
 CORO (Come sopra)
 
    Pietà, pietà di noi,
 voi siete tanti eroi;
 pietà, di noi pietà.
 
 AURORA
1270Graziosino, son vostra.
 GRAZIOSINO
 Ed io vi accetterò.
 Vi terrò, v'amerò, vi sposerò.
 CINTIA
 E voi Giacinto mio,
 cosa di me farete?
 GIACINTO
1275Quel che per voi farò lo vederete.
 FERRAMONTE
 Lode al ciel, finalmente s'è veduto
 che Il mondo alla roversa
 durare non potea,
 e che da sé medesime
1280in rovina si mandano
 le donne superbette che comandano.
 CORO DI DONNE
 
    Pietà, pietà di noi,
 voi siete tanti eroi;
 pietà, di noi pietà.
 
 CORO DI UOMINI
 
1285   Pietà voi troverete
 allorché abbasserete
 la vostra vanità.
 
 TUTTI
 
    Le donne che comandano
 è Il mondo alla roversa
1290che mai non durerà.
 
 Il fine